Skip to main content

Le startup nascono in garage davanti a due birre, giusto? Così mi sembra di avere sentito! Forse mi sbaglio… In ogni caso nascono tra amici molto più spesso di quanto non nascano tra sconosciuti, almeno questo di dice il folklore, ma non i dati , che dicono che questo avviene “solo” nel 40% dei casi. Strumenti come incubatori, startup studio e acceleratori nascono in realtà con l’idea di istituzionalizzare questo processo fruttuoso che è il nascere di relazioni interpersonali intorno ad un’idea. 

Leggevo un articolo su Le Monde che parlava della “bande de potes”, la banda di amici, dove un clima di iperlavoro condiviso porta le persone a lavorare eccessivamente rincorrendo una socializzazione forzata. L’altro lato della medaglia di quanto può essere figo lavorare “da Google”, in pratica. Credo che questo lato-ombra delle startup si stia scoprendo con il tempo sempre di più e inoltre, credo che una cosa a valle sia certa, ovvero che una startup sia un luogo dove vi è l’opportunità, come in ogni luogo lavorativo dove si passa molto del proprio tempo, di sviluppare relazioni. Questo si deve combinare con i desideri individuali e le caratteristiche personali. C’è chi desidera l’aperitivo con i colleghi e chi lo detesta, ma non per questo non è motivato nel suo lavoro.

La scusa della banda di amici non deve insomma giustificare un clima di iperlavoro o socializzazione forzata da un lato, mentre dall’altro c’è l’opportunità di far crescere le persone, responsabilizzandole velocemente e compensando in termini di crescita (e quindi di guadagni futuri) lo sforzo richiesto loro. Questo patto deve essere quanto più possibile chiaro tra il datore di lavoro e il, ormai a questo punto motivatissimo, lavoratore. 

Quali sono i rischi allora che si porta dietro questa caratteristica peculiare di questo strano animale che vediamo da lontano avvicinarsi con quel profilo da un corno solo?

Siamo in grado di vederne i contorni?

Silvia Manduchi

J’écris, donc je pense. Je pense, donc j’écris. Un cercle (pas si) vicieux.

Silvia Manduchi