Qualche tempo fa mi è capitato di inciampare nel concetto di “holding steady”, che io traduco con “star fermi” o “tieni duro”.
Siamo sempre spinti a reagire di fronte a ciò che ci provoca un innato fastidio oppure che mobilita delle corde mal cicatrizzate all’interno di noi, dando vita a numerosi comportamenti di default. Il piacere nel non agire, talvolta, è anche quello di attendere che gli interlocutori diano spazio alla conclusione del loro intervento, anche a più riprese, che forse riconosciamo essere non interamente concluso. Di fatto significa anche avere a cuore lo sviluppo dell’altro. Se hai mai fatto un corso di yoga ti sarai con molta probabilità posto per un momento di fronte a questa pratica del non agire, o non necessariamente.
Credo sia utile non over agire di fronte ad un mondo conflittuale come quello nel quale viviamo, per non avere un ruolo nell’alimentare i conflitti ma semmai per averlo nel creare quello spazio affinchè i moti di dissenso si possano combinare nel tempo all’interno delle differenti istanze, integrandosi piuttosto che puntualmente scontrandosi.
Zagrebelsky su La7 venerdì scorso diceva che la contrapposizione oggi è sempre più grande tra ciò che voglio io e ciò che vuoi tu, portando parti opposte a desiderare esattamente il contrario l’una all’altra. Pensando all’aborto, tematica sociale di cui ho parlato nel mio ultimo articolo, riconosco una situazione nella quale mi sento sicuramente di avere una chiara parte e verso cui potrei facilmente io stessa cadere nell’indignazione, ma poi mi accorgo che è per me anche l’occasione per tentare nel mio piccolo di “hold steady” ovvero di allenarmi a non cadere nel tranello di chi vorrebbe che facessimo passi falsi per i nostri diritti in quanto ha un esatto e contrario desiderio, e guardando alle reazioni di chi ho intorno non credo che li faremo, questi passi falsi. Credo anzi si stia creando una resilienza generalizzata.
Nel mondo Venture Capital più sei bravo a star fermo, che certo non vuol dire immobilismo, più sei bravo in generale. Più sei in grado di prendere i colpi e assorbirli senza perderti d’animo più svilupperai una certa dote di resilienza, e anche un livello di creatività utile per il trovare le soluzioni per aggirare il problema al successivo match.
Un collega mi ha mostrato questa foto l’altro giorno.