Quante volte ho sentito questa frase. Credo io stessa di pensarla almeno una volta al giorno. Ora, con l’esperienza, ci ho aggiunto un secondo susseguente pensiero: ho il tempo per implementarla?
Mi trovavo ad un corso di scrittura creativa l’altro giorno, i lunedì sera mi sono presa questo impegno a Padova, e sembra che le regole siano praticamente le stesse quando si scrive un libro rispetto a quando si decide di implementare una nuova idea. Il Prof. ha detto che “il colpo di genio ce l’hanno tutti, ma chi, riesce davvero a scrivere un libro di valore letterario?”, detto che questa è un’ottima domanda, cerco di portare l’esempio dalla scrittura al venture capital, tramite non poche capriole mentali.
Dell’evoluzione creativa di un romanzo, come una startup, ne parla con un podcaster Maud Ventura, giovane scrittrice francese in grande ascesa che ha scritto Mio Marito, una storia sull’amore tossico, ipotizzandone una sua versione definitiva. Sono una grande fan di questo libro e ne ho consigliato la lettura a tutte le mie amiche. Ecco, Maud dice che lei sapeva di voler parlare di quella storia, quella di una moglie che ama troppo suo marito e che di fatto, questa, era un’idea semplice, dopotutto, ma che il vero passo l’ha fatto impiegando il suo tempo per trasformare questa idea in un testo scritto, rendendosi conto che non smetteva di voler scrivere di quella storia.
Credo che nella semplicità dell’idea stia tutto quanto il resto. Sempre. Ma la storia di Maud ci racconta anche che è importante seguire quello che davvero bussa al fondo del proprio animo per poter uscire e preparare poi la strada perché questo avvenga. Se hai voglia di continuare a lavorare sulla tua idea, forse, è l’idea giusta. Almeno per il momento.